Il salvavita rappresenta per legge un dispositivo di sicurezza obbligatorio per un impianto elettrico e va installato a regola d’arte tenendo conto di specifici criteri.
La finalità è quella di proteggere persone o apparecchi collegati alla rete, qualora si dovessero presentare situazioni alquanto pericolose.
Entra in funzione, ovvero, interrompe il flusso di energia elettrica, nel momento in cui si verificano sovratensioni o sovraccarichi.
Sul mercato esistono tipologie e modelli differenti di salvavita e scegliere quello che fa al proprio caso si rivela di vitale importanza.
Tuttavia, l’aspetto che bisogna considerare in primis al di là di quello estetico è la sua affidabilità.
Il salvavita è basato su un funzionamento piuttosto semplice e al giorno d’oggi rappresenta un apparecchio di estrema importanza nel contesto abitativo poiché grazie al suo inserimento sul mercato, molti incidenti possono essere evitati.
Ad esempio, se si pensa ad una caduta accidentale del phon nell’acqua è chiaro che fino a qualche decennio fa la conseguenza sarebbe stata deleteria per la persona, oggi invece il salvavita rappresenta un punto focale per la sicurezza a sé stante poiché il flusso di energia viene immediatamente interrotto.
Il salvavita dunque, scatta in presenza di situazioni molto pericolose. La sua attivazione è automatica.
È doveroso precisare che più l’apparecchio è sensibile e più tende a scattare in caso di piccole dispersioni di energia elettrica.
Basta eseguire alcuni semplici passaggi e il gioco è fatto: sul dispositivo è presente un apposito tasto che permette di verificare il suo corretto funzionamento.
Il tasto è indicato con la lettera maiuscola T, basta dunque schiacciarlo, e se la corrente si arresta immediatamente significa che funziona, in caso contrario ci si dovrà immediatamente rivolgere a qualcuno per metterlo in funzione quanto prima.
Come è stato accennato in precedenza moltissimi sono i modelli che si possono prediligere, tuttavia per fare un acquisto consono alle proprie esigenze è necessario porre attenzione ad alcuni semplici fattori.
Esistono tre tipologie:
Partiamo dal primo modello: si tratta di un apparecchio che si rivela sensibile solo alla corrente di guasto verso terra.
Questo significa che il dispositivo non sarà capace di gestire situazioni di sovratensioni di corrente, per cui sarà necessario posizionare sul contatore anche una protezione di tipo magnetotermico.
La seconda tipologia invece, è costituita da due parti: quella magnetica e quella termica per cui non occorrerà installare ulteriori protezioni. In caso di corto circuito o sovracorrente, il flusso di energia elettrica si interrompe, stessa cosa avviene nel caso di folgorazioni.
E poi c’è da annoverare l’interruttore differenziale portatile.
Sembrerà strano ma non sono pochi coloro che vogliono avere un certo grado di protezione anche fuori dalle mura domestiche, quindi è stato pensato proprio per chi viaggia spesso.
Il suo funzionamento è simile all’interruttore differenziale puro.
È doveroso sottolineare che l’installazione deve essere eseguita da una persona esperta in materia con comprovata esperienza alle spalle poiché tutto deve essere svolto a norma di legge.